Gli esploratori
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MALGA FRUMIERE

Ore 8.30 ... dopo gli ultimi preparativi fatti di corsa, la guardia smontante si incammina. Oggi sara' piu' dura, poiche', per noi dei servizi ci sara' il caldo a farci trovare lungo. I plotoni sono ad almeno due ore davanti a noi, ma questo poco interessa: l'importante e' arrivare ... all'improvviso una visita inaspettata. Dal fondo valle un rombo, un rumore familiare: un elicottero che scende su un fazzoletto di terra. Il Gen. Rocca scende, la compagnia e' a posto, ben allineata e coperta, pronta ad accoglierlo. "Vi ho cambiato programma, poiche' mi sembrava giusto che un corso ufficiali dovesse salire una cima. Domani andrete a punta Chaligne." Beh poco male; in fondo nessuno sapeva cosa significasse...la sera si guasta il tempo, sembra un temporale di passaggio e invece la pioggia mostra una persistenza nervina e provoca un allagamento del campo ... dentro le tende l'acqua scorre con irruenza torrenziale ... da una tenda all'altra si odono imprecazioni e solo Dio sa cos'altro ... solo alcune ore dopo si parte. Sveglia alle tre, alle quattro ci si incammina.

La salita, al buio era resa ancora piu' scura dal sonno che mi chiudeva gli occhi. Finalmente, dopo due ore arriviamo in vetta. Tutti i miei patetici sentimenti di vendetta scomparvero.Lo spettacolo che mi si presentava davanti era splendido! Il sole sorgeva ad est dietro il massiccio del M.te Rosa illuminando lentamente le vette piu' alte d'Europa. Di poco, spostato piu' avanti, il Cervino e le valli circostanti, che le nubi, simili a bambagia,avvolgevano tutte. La luce diffondendosi rivelo' punti in cui la poca terra ricopriva la roccia: era cosparsa di stelle alpine, fiore che col suo nome evoca mille sentimenti in chi ama la montagna. In quel momento dimenticai tutto: stanchezza, levataccia, ... tutto. Mi sovvenne allora una frase ricorrente dalle mie parti:"L'aquila e i alpini je i unici a sentir la Madona pestar el lardo."